Da quando è nato questo piccolo spazio dedicato alla narrativa storica ho sempre pensato di dare visibilità ai narratori italiani, in particolare a esordienti e a scrittori a volte estranei ai cicuiti dei grandi gruppi editoriali, possibilmente con un’opera ambientata nell’Italia(nell’accezione geografica del termine) del passato. Ma poi mi sono accorto che l’idea aveva bisogno di qualcosa che non sono mai riuscito a trovare: anni della durata di 900 giorni. Vorrei leggere ogni vostro libro e parlarne, ma mi è semplicemente impossibile.
Dovevo trovare una soluzione. E allora mi sono venute in mente due opzioni. Fare un copia e incolla delle vostre quarte di copertina et voilà: la scelta più semplice, immediata, fattibile. E inefficace. Per voi, ma soprattutto per i lettori estemporanei, casuali, affezionati di questo piccolo spazio.
Ho perciò deciso di scegliere la seconda opzione. Dare a voi le chiavi del contenuto che andremo a condividere attraverso RS.it e che io confezionerò in un formato mi auguro piacevole.
Solo che queste chiavi non sono vecchie e arruginite chiavi di metallo, piuttosto sono chiavi dotate di un codice, che se non è rispettato non aprirà le porte. Non so quanto sarà efficace, ma è un codice che risponde al mio modo di vedere la peculiarità della narrativa storica dagli altri generi. Che è trasportare il lettore in una vicenda del passato e il medium migliore perchè “questo passato non ci restituisca le sue ceneri, ma i suoi fuochi”.
Lo scopo di conseguenza sarà questo: trasferire il cosa, il chi e il dove ci porterai leggendo il tuo romanzo.
Il cosa è la storia che è alla base di quello che hai scritto. Ma soprattutto è la scintilla in cui vi siete imbattuti più o meno casualmente, è il momento in cui vi siete detti “E se questa storia venisse raccontata…e se a raccontarla fossi io”.
Poi c’è il chi. Questo dipenderà dalla vostra scelta come narratori, io personalmente amo chi è in grado di riportare in vita anche, se non soprattutto, i micropersonaggi, quelli che forse la Storia ha dimenticato, o soltanto sfiorato, ma che la narrativa storica può contribuire a fare riemergere dall’oblio.
E infine il dove. Dove ci porterai, nel tempo e nello spazio. Nell’antichità, nel medioevo o agli inizi del XX secolo, ma anche in quale territorio, città o comunità dell’Italia del passato.
Per soddisfare questi tre criteri ti invierò 9 domande, tra le quali dovrai scegliere le tre che preferisci. Non rispondere a tutte e nove le domande, delegando a me la scelta: “Ho risposto a tutte, scegli tu quelle che preferisci”.
No, la scelta stessa delle domande e le risposte che darai saranno funzionali a restituire la tua storia. Con onestà e coinvolgimento. Non pensare agli ipotetici lettori. Per dirla con un francesismo, fottitene, usa il cuore e pensa alle emozioni che ti ha donato scrivere questo libro e trasferiscile nelle tue risposte. Come e a quali domande risponderai mostrerà non solo il tuo libro, ma una parte di te. E spesso, nella scelta di noi lettori c’è un filo che aiuta a immedesimarci e a preferire un libro, magari un po’ nascosto nel web o nello scaffale di una libreria, rispetto ai “bestseller” quasi sempre uguali a sé stessi.